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Turismo a piedi

Itinerari turistici e sagra amatriciana

FACILI ESCURSIONI

Si suggeriscono alcune escursioni accessibili a tutti lungo vie segnalate dal CAI con partenza da:
S. Cipriano: Fiumata - Retrosi - La Cona (con centro sosta, area di picnic e visita al Santuario e al museo).

Cornillo Nuovo per Fonte del Tracco, sotto la Cima delle Serre-Pozze Testa.
Fonte del tracco e dopo la cima delle Serre deviazione per i ruderi di Santu Jacu - m. 1454 s.l.m.

Preta: lungo la strada delle prese - Prato Grande-Radicinola-Pozze Testa. L'ultimo tratto del sentiero e' ricco di cespugli di ribes e uva spina.

Preta-Sacro Cuore ricongiungendosi con la strada che viene da Capricchia. Capricchia: Sacro Cuore -Piani Fonte - Bosco di Selva Grande - Trecino.

Sacro Cuore-Colle del Vento-Cascata delle Barche.

Icona Passatora: Santuario-Ferrazza S. Martino lungo il sentiero riattivato dal Parco (molto breve adatto anche ai bambini).

S. Martino: Dal centro sosta Parco per Monticillo-Ciufficolle alle Prata di Moletano (ai piedi della Cascata delle Scalette).

Stesso itinerario proseguendo per il Fosso della Corva fino alla Sorgente della Serrauta.

Voceto: Per la Fonte degli Ammalati fino al rifugio ENEL.

Fonte degli ammalati, Ratta Morella fino alla sorgente di Fonte Moro (ai piedi di peschio Palombo).

Dalla Chiesa di Voceto al diruto Molino di Blasetti. Prato: Prato-Cascello-Chiesa di S. Pietro: il percorso lungo il viale alberato raggiunge l'Eremo per poi scendere alle mole sottostanti.


Posti all'incontro tra l'Appennino umbro-marchigiano e laziale-abruzzese, i Monti della Laga sono limitati a Nord dai Sibillini, a Ovest dalla catena del Terminillo, a Sud da quella del Gran Sasso.La Laga e' il quinto gruppo montuoso dell'Appennino e il M. Gorzano (m. 2458), la cima principale, e' la vetta piu' alta del Lazio.La cresta principale, inizialmente disposta in direzione NW-SE e quindi N-S, presenta una successione di cime pressoche' alla stessa altezza. Queste s'innalzano bruscamente dalla piana di Amatrice, tramite una scarpata quasi continua di 1000-1500 metri, dovuta alla presenza di una faglia diretta. Le principali cime, da Nord verso Sud, sono: Macera della Morte (m. 2073), Pizzitello (m. 2221), Pizzo di Sevo (m. 2419), Cima Lepri (m. 2445), Pizzo di Moscio (m. 2411), Monte Pelone (m. 2259), Monte Gorzano (m. 2458), Cima della Laghetta (m. 2369), Monte di Mezzo (m. 2127). A differenza degli altri gruppi appenninici, la catena della Laga non e' costituita di calcari, bensi' di rocce poco permeabili, quali arenarie e marne, che rendono molto limitata l'infiltrazione delle acque piovane.Cio' permette l'esistenza di un gran numero di sorgenti perenni, distribuite sin quasi sulle vette, che alimentano la circolazione superficiale. Questo territorio, quindi, a differenza delle altre montagne dell'Appennino centrale, si presenta verdeggiante e ricco d'acqua durante tutto l'anno.Dal 1991 tutta la zona fa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Salendo dalla conca verso le cime, s'abbandonano i coltivi e i boschi prevalentemente formati di cerro, castagno e pioppo, per entrare nelle caratteristiche faggete di montagna.Il bosco si spinge cosi' sino a ca. 1800 m. di quota, per lasciare quindi lo spazio alla prateria d'altitudine che, all'inizio dell'estate, si ricopre di una stupenda fioritura. In questo contesto assumono particolare rilievo i numerosi fossi che scendono verso valle con un continuo susseguirsi di salti di roccia. Questi, nella fascia d'altitudine compresa tra 1300 m. e 1600 m. c.a., formano cascate alte sino a 70-80 m. che, spettacolari in primavera per la portata d'acqua dovuta al disgelo, assumono toni magici in inverno per l'abbondante ghiaccio che le riveste.Amatrice e', dunque, una localita' ideale per trascorrere periodi di riposo a contatto della natura e per svolgere attivita' escursionistiche e alpinistiche di vario livello. Diamo ora degli spunti per delle passeggiate alla portata di tutti che, ben lungi dal rappresentare tutte le possibilita' escursionistiche dei gruppo, vogliono essere solo un primo valido approccio per coloro che non conoscono la zona sotto questo aspetto.Attraverso ambienti affascinanti, quali boschi, torrenti e praterie, si aprono ampie panoramiche su tutto il gruppo.Dalle vette si puo' dare uno sguardo a tutto l'Appennino centrale. Si puo' poi ammirare il versante teramano, con le sue dolci valli solcate da grossi torrenti e ricche di boschi con faggi e abeti bianchi plurisecolari.Gli itinerari sono segnati con cartelli e vernice (gialla e rossa) e sono riportati in rosso sulla cartina. Chi e' interessato a escursioni guidate con geologo o naturalista puo' rivolgersi alla Pro-Loco di Amatrice Tel. 0746/826344

1) MACCHIE PIANE - PIZZO DI SEVO E CIMA LEPRI (h: 2,00-2,30)
Lasciata la strada bianca che, dal campo sportivo di S. Angelo, porta sino a Macchie Piane, si prende (circa m. 100 piu' in alto) un comodo sentiero che gira intorno a Pizzo di Sevo e porta alla sella che divide quest'ultimo da Cima Lepri. Di qui, per cresta, sino a una delle due cime.

2) VOCETO - CIMA LEPRI E PIZZO DI SEVO (h: 3,00-3,30)
Quasi alla fine della strada bianca che porta da Voceto alla diga dell'ENEL sul Molinaro, si prende una strada sterrata, che si abbandona quando questa piega decisamente verso destra.Mantenendo la direzione precedente, dopo un rigagnolo, si risale un fossetto sulla destra sino ad incontrare un sentiero che, seguendolo verso sinistra, porta a un torrente. Attraversatolo, si sale su una crestina (Cavallo di Voceto) e si punta diritti verso la "sella" (vedi itinerario N. 1).

3) SACRO CUORE - SAN MARTINO (h: 3,00-3,30)
Dal Sacro Cuore si segue un breve tratto di strada bianca, sino a quando si comincia a scendere e si prende un chiaro sentiero negli alberi sulla destra (ind. per M. Gorzano).Scavalcato il Colle dei Vento, il sentiero prosegue comodamente sino al Fosso del Gorzano, oltre Pianifonte. Passato questo, ci si mantiene circa sulla stessa quota, attraversando tutti i fossi della valle di Selva Grande e, scavalcato Monte Doro, il fosso di Cima Lepri. Con una strada bianca si arriva poi a S. Martino.

4) SACRO CUORE - PIZZO DI MOSCIO (h: 3,30-4,00)
Si segue il percorso n. 3 sino ad attraversare il fosso del Gorzano. Si risale subito un evidente sentiero sulla destra orografica di un fossetto affluente.Attraversato il fosso delle Pacina con l'omonimo stazzo e poi il fosso di Selva Grande, si risale allo stazzo della Padula (ruderi). Si punta poi diritti alla sella tra Pizzo di Moscio e Monte Pelone.Di qui, per cresta, sino in cima.

5) SACRO CUORE - GORZANO (h: 3,00-3,30)
Seguendo il percorso n. 3, poco prima del fosso dei Gorzano, si prende un sentiero sulla destra (ind. per M. Gorzano) che, attraversato il bosco, porta sino a uno stazzo (st. dei Gorzano).Il sentiero prosegue comodamente sino ad una lunga cresta che porta diritti alla cima.

6) BOSCHI DI PRETA - RIFUGIO CARDITO (h: 2,00-2,30)
Si segue la strada per Preta sino al ponte sul Tronto. Di li' una strada bianca porta sino a uno stazzo e poi, verso destra, sino al fosso del Malopasso (diga).Un comodo sentiero attraversa boschi e torrenti, sotto le sorgenti del Tronto, all'altezza delle dighe dell'ENEL. Si arriva cosi' a un rifugio della Comunita' Montana in localita' Cardito. Una strada asfaltata porta alla statale Amatrice - Campotosto.




                    

 
 
 
 
 
 
 
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