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Edificata sullo sperone roccioso che sovrasta la confluenza tra il fiume Tronto e il Castellano, immersa in quest'angolo verde dell'Appennino, e' posta la cittadina di Amatrice.Attorno ad essa sono distribuite in gran numero le "Ville " o frazioni, attualmente 69, che in origine dovevano essere piu' di 90.L'aspetto di Amatrice e' quello di una piccola citta' disposta secondo una pianta regolare attribuita tradizionalmente a Cola, il quale l'avrebbe disegnata dopo le distruzioni del 1529.Lungo il reticolo delle vie diritte si allineano palazzi e palazzetti di una buona architettura dei secoli XVI, XVII e XVIII, accanto ad alcuni edifici piu' antichi, tra i quali spiccano la snella torre civica e le severe torri campanarie delle chiese di S. Agostino e di S. Emidio o della Madonna Lauretana.Tuttavia anche ad Amatrice sono le chiese che offrono al visitatore la principale attrattiva.La Chiesa di S. Francesco, della seconda meta' del Trecento, innalza la sua facciata a coronamento orizzontale nella quale si aprono l'occhio e lo stupendo portale gotico nella cui lunetta spicca un gruppo di statue in pietra formato dalla Vergine in trono col Bambino affiancata da due angeli adoranti.L'interno, ampio e di solenne austerita', e' ad unica navata; la slanciata abside semipoligonale e' a volta semistellare e ha le pareti corse da robusti cordoni alcuni dei quali posano su mensole configurate in mascheroni grotteschi. Essa e' istoriata di affreschi dei secoli XIV e XV.Tra questi, e' notevole quello rappresentante l'Albero di Jesse, opera di un artista marchigiano influenzato dai pittori riminesi. Altri affreschi di Scuola Marchigiana quattrocentesca sono dipinti sulle pareti della navata (Nativita', Madonne col Bambino e Santi). Alla parete interna della facciata, e' appoggiato un portico di pietra quattrocentesco, adorno di bassorilievi, e, su quella destra, domina il sontuoso Altare seicentesco intagliato in legno dall'amatriciano Giovan Battista Gigli e messo poi a oro e azzurro.E' dedicato alla Madonna di Filetta e venne eretto per custodire, entro un forziere, uno stupendo Reliquario, in forma di tempietto gotico cesellato, attribuito a Pietro di Vannino, orafo ascolano (1472).Oggi si trova nella casa parrocchiale. Sopra l'altare si estende un grande ed interessante affresco del tardo Trecento, rappresentante il Giudizio Universale. Notevoli anche il busto marmoreo cinquecentesco di Camillo Orsini e il pulpito barocco intagliato in legno. Al limite della piazza ove sorge la chiesa di S. Francesco, si trova la chiesa profanata di S. Fortunato con singolare portale quattrocentesco.La Chiesa di S. Agostino, all'estremita' nordorientale della citta', presso una porta della cinta trecentesca, ha una facciata a coronamento orizzontale in cui si aprono un ricco rosone e un bellissimo portale tardo gotico (1428), riccamente scolpito. Notevoli le statue dell'Arcangelo Gabriele e della Vergine Annunciata e le immagini di frati che formano il singolare motivo ornamentale d'una delle cornici della lunetta. L'interno, interamente rifatto nel Settecento e ora restaurato, e' di scarso interesse.Vi si trovano tuttavia due affreschi rappresentanti l'Annunciazione (1491) e la Madonna in trono coli Bambino e due Angeli (1492), d'un pittore paesano della cerchia di Vittore Crivelli e Pietro Alamanno, chiamato il "Maestro della Madonna della Misericordia" (Vedi: S. Maria delle Grazie presso Retrosi). Appena fuori dell'abitato, non lungi da S. Agostino, merita una visita la Chiesa della Resurrezione, architettata da Vittorio Paron nel 1936. Vi si ammirano sculture di Alessandro Monteleone, Francesco Nagni e Venanzio Crocetti, nonche' l'affresco absidale (1955) di Ferruccio Ferrazzi (Cristo trionfatore della Morte e dell'inferno).Di qualche interesse sono anche la Chiesa di S. Emidio o della Madonna Lauretana, del Quattrocento, con interno a due navate istoriato di affreschi votivi (S. Sebastiano e Storie della Vergine) e la Chiesa cinquecentesca di S. Maria della Porta.Nei dintorni di Amatrice alcune frazioni o "ville " presentano particolare interesse. Non lungi da Cossara (Km. 5 c.a.) si trova la Chiesa di S. Maria delle Grazie o "Icona Passatora", quattrocentesca, internamente tutta istoriata di affreschi votivi tra i quali ricordiamo: la Madonna della Misericordia (1491), il Cristo portacroce (1490?), entrambi del pittore che ha affrescato in S. Agostino dell'Amatrice; inoltre: Crocifissi tra Santi e Storiette votive.Sui pilastri che sorreggono l'arco della tribuna, spiccano, a sinistra e a destra, due affreschi datati 1490, raffiguranti, rispettivamente, la Madonna in Trono col Bambino, in atto di sorreggere la città di Amatrice in miniatura, e la Madonna in Trono con Bambino, tra Angeli e Santi.Antonio Abate e Lucia. Il primo e' del pittore amatriciano Dionisio Cappelli; il secondo del "Maestro della Madonna della Misericordia". Sull'arco della tribuna, poi, spicca un'Annunciazione del 1494; sul sottarco, sulla volta e sulle pareti della detta tribuna, figurano gli Apostoli, i Dottori della Chiesa, l'Adorazione dei Magi, la Incoronazione di Maria, la Crocifissione, firmati e datati (1508-